...e nacque Timothy Racconti del Parto #6


Elisa mi ha inviato la storia del suo parto da condividere con tutti voi.
Grazie per questo racconto così emozionante.


Questa è la storia del mio viaggio, del mio parto.
Era una limpida notte piena di stelle quando il viaggio verso la nascita cominciò...
Erano passati sei giorni dalla scadenza cosi con l'ostetrica decidemmo di passare al massaggio per dare il via al travaglio e dopo circa un'ora e mezza tutto iniziò!

Le contrazioni cominciarono subito forti e ravvicinate. Dopo un minestrone a cena, mi isolai sul divano con la musica indiana che accompagnava la mia concentrazione.
In poco tempo le contrazioni arrivavano ogni cinque minuti e partimmo per Poggibonsi.
Già in macchina iniziai ad applicare il canto indano che accompagnò tutto il mio parto. Cercavo di rimanere molto concentrata sulla vocale che cantavo, accompagnando la contrazione che visualizzavo come un'onda.
Arrivati all'"appartamentino del parto naturale" tutto era molto intenso, le contrazioni, l'atmosfera, le nostre energie, e il tempo sembrava sparito.

Entrai nell'acqua, calda al punto giusto, mi misi carponi e il mio canto diventò più forte, sempre più forte, ma cercai di non sconcentrarmi mai dalla respirazione.
Seguivo quest'onda intensa che mi avrebbe portato ad abbracciare il nostro piccolo e sentivo che anche il mio compagno mi donava forza, se mi sconcentravo mi perdevo nel dolore, un dolore che mi portava lontano, che mi confondeva, allora tornavo con forza al canto e il mio 'punto luce' tornava.

Dopo circa due ore, quando il dolore era arrivato al culmine, pensai di non farcela, mi sentivo in un punto...come tra la vita e la morte, ma d'un tratto capii che stavo vivendo il momento più antico, selvaggio e mistico della vita, rimasto intatto come all'inizio dei tempi. Mi sentii onorata di farlo, in quel momento ero la porta per la vita, era come un'iniziazione: una nuova creatura stava nascendo ed io rinascevo da donna a mamma e cosi, proprio in quel pensiero, si ruppero le acque e iniziarono le spinte.

Un'altra sensazione ancora, spinsi con tutte le mie forze, ora non volli controllare il mio corpo, ma lasciai che la Natura si prendesse tutte le forze di cui aveva bisogno... e nacque Timothy.

Rimanemmo abbracciati nell'acqua finchè il cordone non smise di battere e il mio compagno solo allora lo tagliò.

Rimanemmo in silenzio ad ascoltare la vita che cominciava...!

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